La nostra lettrice Daniela ci segnala entusiasta:

“Guardate!!! Si trova sul mio davanzale della finestra. Qui da noi a Zumpano. Un colombo viaggiatore proveniente da Malta !!!
Ha mangiato del pane ed ora si è spostato sul mio tetto. Una creatura meravigliosa…ma non si fa avvicinare.
Dall’anello che porta si vede chiaramente che è partito da Malta…portando con se anche l’anno: 2018.
Ho già avvisato il Cras…
Comunque adesso lo lascio in pace se no non beve e non mangia. Poi se sarò fortunata lo rivedrò. Per il momento sono strafelice …mi basta <3
Già un pezzetto di pane è sparito…. 😀 “
Sono queste le parole che ci sono giunte dalla nostra lettrice che entusiasta si sta prendendo cura del Colombo Viaggiatore, ‘specie protetta e spesso di grande valore’.
“I piccioni viaggiatori, razze domestiche del colombo selvatico Columba livia, sono stati per molto tempo il più veloce mezzo di comunicazione disponibile, grazie alla loro eccellente abilità nel trovare la via del ritorno al nido. La comunicazione via piccione può funzionare solo in un senso: si trasporta il piccione in un luogo e quando è liberato ritorna alla propria colombaia d’origine. Non è possibile, invece, istruire un piccione per indicargli una destinazione diversa dalla propria colombaia. L’utilizzo dei piccioni viaggiatori risale agli Egizi e ai Persiani, 3 mila anni fa, e rimase un efficiente mezzo di comunicazione fino all’avvento del telegrafo, del telefono e della radio nel XIX secolo. L’importanza dei piccioni in ambito militare invece si estese anche al XX secolo: in entrambe le guerre mondiali furono utilizzate migliaia di piccioni per spedire messaggi strategici, scritti su carta leggera o in microfilm e inseriti in un tubicino legato a una zampa.”
Ecco le immagini:



