Riceviamo lo sfogo di un nostro lettore:

«È da tre mesi che io e mia moglie stiamo cercando di fare una cosa banalissima: spostare la residenza. Un diritto. Una procedura che, teoricamente, dovrebbe essere semplice e veloce. Ma a Cosenza, evidentemente, è diventata un’odissea.
Ogni volta che facciamo richiesta, viene annullata. Ogni mese, da capo. Siamo costretti a ripetere l’intero iter, a rincorrere uffici, firme, moduli… e tutto questo senza che nessuno si prenda la responsabilità o ci dia una spiegazione chiara.
Il peggio? I controlli dei vigili. Non puoi nemmeno scegliere un orario per la visita. Loro passano quando vogliono, magari suonano una volta sola e se non ti trovano a casa — perché magari lavori, vivi, hai una vita normale — ti annullano tutto. Punto. Nessun avviso, nessun contatto. Il nulla.
In Calabria si parla tanto (e giustamente) di sanità disastrata, ma vogliamo iniziare a parlare anche della burocrazia paralizzata, degli uffici comunali in mano a persone che sembrano completamente disinteressate al cittadino? Di chi dovrebbe garantire servizi e invece crea solo ostacoli?
Sembra di lottare contro un muro di gomma, dove nessuno sa nulla, nessuno può fare nulla e tutto è sempre colpa di qualcun altro. Intanto, il tempo passa, i problemi si accumulano e noi siamo sempre più esasperati.
È vergognoso dover combattere mesi per una semplice residenza. Vergognoso e indegno di un Paese che si definisce civile».
M.S.

