Si chiama Sunburn Challenge: restare sotto il sole fino a procurarsi una bruciatura evidente, da mostrare poi sui social come trofeo di resistenza

“La psicologa Lucia Daniela Bosa ha definito questo fenomeno un “utilizzo dissacrante del corpo”, un comportamento che mescola autolesionismo, ricerca di visibilità e meccanismi di dipendenza. Lo psicologo cosentino Marco Piccolo afferma che chi partecipa al Sunburn Challenge potrebbe percepire il proprio corpo non come parte integrante del sé, ma come un oggetto separato su cui esercitare potere…”
Fonte ed articolo completo qui: Gazzetta del Sud

