Riceviamo lo sfogo di una mamma di una delle pazienti:

Buongiorno, mi serve il vostro aiuto, per mettere in evidenza una situazione che coinvolge direttamente mia figlia, giovanissima…
Siccome lei, per motivi di salute, dovrà essere sottoposta ad un aborto farmacologico con la pillola, presso il nosocomio cosentino, ci è stato detto che le ragazze verranno messe in una stanza, tutte insieme, con delle sedie e un solo bagno destinato all’espulsione degli embrioni… e con loro non può starci nessuno.
Ma vi sembra possibile che queste ragazze devono vivere i dolori del parto da sole, su una misera sedia, senza assistenza, con un solo bagno? E se succede qualcosa poi con chi ce la dobbiamo prendere? Un momento tanto delicato e sofferto viene gestito con approssimazione e senza garantire alle pazienti il rispetto dovuto.
Se ne era già parlato in passato di questa situazione. Online si trovano degli articoli in cui veniva sollevato questa vergogna, ma da allora evidentemente nessuno ha fatto niente. Il diritto delle donne di interrompere la gravidanza, qui da noi non è assolutamente garantito. Per non parlare del diritto alla riservatezza.
Vi prego, aiutatemi: questo è un appello di una mamma molto preoccupata… Ma faccio questo anche come battaglia per tutte le altre donne, che non possono essere trattate in questa maniera.
Grazie
(Lettera firmata)

