Tasa Tarantino a Osaka: l’ultimo “curtellaru” di Calabria unisce Sila e Giappone con lame d’autore

Salvatore Tarantino è l’ultimo erede dei “curtellari” di Pedace

Mentre i riflettori si sono da poco spenti sulla settimana della Calabria nel padiglione Italia all’Expo di Osaka 2025 , che si è tenuta dal dal 20 al 26 aprile 2025, grazie alla Regione Calabria e al Dipartimento Sviluppo Economico e Attrattori Culturali che hanno portato le Eccellenze Calabresi nel palcoscenico più importante al Mondo, la vetrina “Il metallo forgiato: eredità e futuro” ha destato particolare interesse e la Calabria riscopre la tradizione coltellinaia grazie a Salvatore Tarantino.

La sua collezione, esposta sotto i portici del “Saper Fare”, non è solo una celebrazione dell’artigianato, ma un ponte tra due culture e un grido d’allarme: «Lavoro da solo, ogni giorno, in quella che potrebbe essere l’ultima bottega attiva in Calabria. Vorrei giovani curiosi, tra i 14 e i 24 anni, a cui trasmettere 300 anni di sapere», racconta Salvatore, forgiando parole come fossero lame.

La Calabria ha stupito con un viaggio attraverso i Portici del Saper Fare, dove otto bauli a vetrina in legno nostro autoctono realizzati dalle sapienti mani del maestro artigiano Giovanni Cugliari hanno racchiuso il sapere artigiano antico e moderno della regione: coltelli, gioielli, pipe, ceramiche, tessuti ed essenze, hanno raccontato l’evoluzione di una tradizione che non smarrisce la propria identità con i suoi bauli espositivi ricchi di artigianato. Con una media di visite di 7.000 persone al giorno le persone hanno ammirato la fusione tra tradizione, identità e innovazione.

A rendere tutto ancora più magico, il video firmato dal celebre regista Giacomo Triglia ha accompagnato l’esposizione del baule vetrina dei metalli forgiati. Girato nella bottega-museo, nel cuore della Presila cosentina , le immagini catturano le fasi di creazione dei coltelli realizzati a mano da Salvatore, dal fuoco alla forgiatura e rifinitura, con un focus particolare sul set di coltelli identitari e innovativi che ha realizzato in collaborazione con il grande Chef Stellato Antonio Biafora, un tributo all’identità calabrese ed alla dedizione di chi lavora con le mani e il cuore.

I 30 oggetti esposti – già oggetto di interesse per TV Tokyo, che ha dedicato due puntate in passato al maestro – raccontano la Calabria attraverso il metallo:

Coltelli tradizionali chiudibili con manico in faggio Silano e design attuale

U Zaccagnu: chiudibile utilizzato per lo più da uomini anticamente.

La Mozzetta: simbolo di praticità contadina, oggi icona di design.

Il Coltello del Frate: anticamente con forchetta integrata, omaggio alla spiritualità e alla convivialità.

Eccellenze moderne

Coltelli da chef in cumai e sanmai (stratificazioni d’acciaio giapponesi), forgiati per stelle Michelin e appassionati.

Arvo: coltello da escursione dedicato al Lago Arvo, “perla della Sila”, con lama resistente e fodero in cuoio lavorato.

Dialogo con il Giappone

Attrezzi per bonsai: creati con i consigli del maestro Kunyo Kobayashi, fusione tra precisione nipponica e materie prime calabresi come il faggio silano.

Innaffiatoio in rame: design ispirato al ferro battuto calabrese, realizzato dopo l’esperienza con i maestri giapponesi.

Storia vivente

Due coltelli del 1700 di Pedace, tra cui una Coltella Calabrese finemente incisa:

Lato A: un leone, simbolo di forza .

Lato B: un lupo silano, guardiano dei boschi calabresi.

«ogni coltello è un viaggio nel tempo».

«Osaka non è un traguardo, ma un inizio»

La partecipazione all’Expo segna un ritorno in Giappone per Tarantino, già protagonista su TV Tokyo nel 2016 : «In una puntata mi portarono a restaurare un innaffiatoio antico sotto gli occhi del maestro e delle telecamere di TV Tokyo. Ora, esporre a Osaka è un abbraccio tra due popoli che amano la perfezione silenziosa delle mani», spiega Salvatore. La vetrina è stata ripresa nuovamente dalla tv nipponica, affascinata dal legame tra i coltelli silani e la filosofia “monozukuri” (l’arte di creare con dedizione assoluta).

Perché questa storia merita di essere raccontata?
Unicità: Salvatore è l’ultimo coltellinaio calabrese a praticare l’arte come mestiere a tempo pieno.

Eredità culturale: I coltelli di Pedace erano doni nuziali, simboli di status, strumenti di lavoro. Oggi rischiano di diventare reperti.

Impatto globale: La collaborazione con Kobayashi e il successo a Osaka dimostrano che l’artigianato può essere linguaggio universale.

Appello ai giovani: «Diventate custodi di bellezza»
«Non voglio essere l’ultimo curtellaru», conclude Salvatore. «Cerco ragazzi che amino le mani sporche , il rumore dell’acciaio battuto, la pazienza di scolpire il legno e il corno. A Osaka ho portato la Calabria: ora spero che la Calabria risponda».