Pittore cosentino selezionato a Tuscania nel concorso “100 Artisti a Palazzo Fani”

Realismo e visione: l’universo pittorico di Roberto Mendicino tra i protagonisti di Palazzo Fani

L’Associazione Culturale Turismo Arte Spettacolo di Tuscania, realtà senza fini di lucro, organizza la sesta collettiva nazionale, che sarà ospitata nelle prestigiose sale di Palazzo Fani, dimora nobiliare del Cinquecento situata nel cuore del centro storico di Tuscania.
La mostra sarà inaugurata sabato 24 maggio e resterà aperta al pubblico fino a sabato 7 giugno 2025.

Il concorso, intitolato “100 Artisti a Palazzo Fani”, è suddiviso in tre categorie: pittura, scultura e fotografia. Le opere esposte, selezionate tra centinaia di candidature pervenute, sono state accuratamente valutate da una giuria composta da esperti del settore e da rappresentanti dell’associazione ACTAS.

Saranno esposte 100 opere, una per ciascun artista selezionato. A tutti i partecipanti ammessi sarà conferito un attestato di partecipazione.
Tra gli artisti selezionati figura anche il pittore cosentino Roberto Mendicino, riconosciuto a livello internazionale, che parteciperà con l’opera “L’acqua”.

Il dipinto “L’acqua”, olio su tela 80×80, si presenta come un’opera intensa e simbolicamente densa, capace di evocare una forte carica emotiva e contemplativa.
La figura centrale, una donna vestita di rosso con il viso coperto da un velo, è posta in un paesaggio surreale, dominato da dune scure e cieli infuocati. L’uso del rosso, sia nell’abito della donna sia nel cielo, crea una tensione drammatica e una connessione visiva tra la figura umana e il contesto naturale. I toni del paesaggio, freddi e quasi lunari, contrastano con il calore del cielo, rafforzando la sensazione di straniamento e sospensione.

Il gesto della donna che versa acqua da una brocca sulla sabbia nera è centrale nell’opera. In un ambiente che appare arido e alieno, l’acqua — simbolo universale di vita — sembra sprecarsi o dissolversi nell’inutile. Potrebbe essere un atto di sacrificio, una preghiera silenziosa, o una critica alla perdita di senso dell’elemento vitale in un mondo ormai compromesso. Il volto coperto dal velo aggiunge un’aura di mistero e sacralità, rendendo la figura quasi un archetipo senza tempo, più simbolo che individuo.

L’uso del chiaroscuro e delle sfumature dimostra una grande padronanza tecnica. Le dune sembrano fluide, quasi liquide, come se il paesaggio stesso fosse in uno stato di metamorfosi. C’è una morbidezza nei contorni che amplifica l’effetto onirico e surreale.
L’acqua è un’opera che riflette su temi universali: il rapporto con la natura, la sacralità dell’acqua, la solitudine dell’essere umano in un mondo che sembra aver perso il proprio equilibrio.

Mendicino riesce a fondere realismo simbolico e immaginazione visionaria, offrendo un quadro che non solo colpisce per la sua bellezza, ma invita anche a una riflessione profonda e quasi meditativa.

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