Chi possiede un’auto elettrica o sta pensando di acquistarne una, probabilmente si starà chiedendo come gestire la ricarica in modo pratico e sicuro.
Una delle soluzioni più comode per alimentare il veicolo è installare a casa propria una wallbox. Ma cos’è esattamente? E in che modo può semplificare la vita di chi guida un’auto elettrica?
Wallbox: cos’è e perché sceglierla
Una wallbox è un dispositivo compatto progettato per ricaricare i veicoli elettrici in ambito domestico o aziendale. Si fissa al muro (da qui il nome “wallbox”), occupando poco spazio e trasformando un semplice garage in una piccola stazione di rifornimento elettrico. Oltre a gestire al meglio la potenza erogata, offre funzioni di sicurezza e risparmio energetico.
Chi desidera un impianto pratico e affidabile, può valutare quelle offerte da aziende fornitrici di energia, come ad esempiola wallbox A2A, che s’integra perfettamente con l’impianto elettrico di casa.
Questo tipo di soluzione, infatti, permette di controllare i consumi, evitare sovraccarichi e programmare la ricarica nelle fasce orarie in cui la tariffa è più conveniente. In poche parole, ricaricare diventa davvero molto comodo, proprio come fare il pieno di carburante a casa.
Come funziona e quali vantaggi offre
Una wallbox è sostanzialmente un punto di ricarica intelligente, che opera attraverso una connessione sicura. L’elettricista installa la wallbox all’interno o all’esterno dell’edificio, collegandola all’impianto elettrico esistente. Molti modelli dispongono di protezioni contro sovraccarichi e cortocircuiti, garantendo la massima sicurezza anche con potenze elevate.
A seconda del modello, la wallbox può erogare da 3,7 a 22 kW in corrente alternata (AC). La velocità effettiva di ricarica dipende sia dalla capacità della batteria dell’auto, sia dai limiti dell’impianto di casa. Ad esempio, con una potenza di 3 kW ci vogliono diverse ore per un pieno di energia (si parla di circa 15-16 ore per una batteria di capacità media, diciamo di 50 kWh), mentre una ricarica a 7 kW o più dimezza i tempi.
Per quanto riguarda il controllo dell’energia, a differenza di una normale presa, la wallbox include un sistema di gestione che adatta la potenza erogata in base alla disponibilità dell’impianto e alle esigenze del veicolo. Inoltre, molte versioni offrono app dedicate per monitorare i consumi, programmare la ricarica in orari specifici o ricevere notifiche sullo stato della batteria.
In termini di sicurezza, infine, con una wallbox ben installata non si corre il rischio di sbalzi di tensione o guasti all’impianto domestico, perché il caricabatterie dell’auto regola l’assorbimento di energia per proteggere le celle della batteria.
Quanto costa ricaricare l’auto elettrica a casa?
Il costo complessivo di ricarica dipende da vari fattori, primo fra tutti la tariffa elettrica domestica. Tra i principali elementi da considerare figurano:
- Tariffa energetica: la ricarica avviene usando l’energia del proprio contratto luce. Se la tariffa è molto conveniente durante le ore serali o notturne, ricaricare in queste fasce permetterà di risparmiare;
- Potenza dell’impianto: se la wallbox richiede una potenza superiore a quella disponibile, potrebbe essere necessario chiedere un incremento del contatore (ad esempio da 3 kW a 6 kW), che comporta un costo aggiuntivo;
- Consumo in kWh: più grande è la batteria dell’auto, più energia serve per riempirla. Se la macchina elettrica possiede, ad esempio, una batteria da 50 kWh, ricaricarla completamente al 100% costerà il prezzo al kWh moltiplicato per 50. Tuttavia, nell’uso quotidiano, spesso bastano cicli di ricarica parziali (ad esempio, dal 20% all’80%);
- Ammortamento del dispositivo: l’acquisto di una wallbox e la sua installazione hanno un costo iniziale che si recupera nel tempo, grazie al risparmio sulle ricariche rispetto alle colonnine pubbliche. Spesso, inoltre, sono disponibili bonus e incentivi per l’installazione delle stazioni di ricarica domestiche, che aiutano a ridurre l’investimento iniziale.
Il costo per ricaricare l’auto elettrica a casa è comunque generalmente inferiore a quello delle stazioni pubbliche, specialmente se si sfruttano tariffe agevolate o fasce orarie di minor consumo.

