Intervista di Luca Martire alla poetessa Lucia Longo

Lucia Longo, poetessa e artista di straordinario talento, ha incantato molti con le sue opere che esplorano la profondità dell’animo umano e le radici culturali della sua amata Calabria.
In questa intervista esclusiva, Lucia ci racconta il suo affascinante percorso artistico, le influenze che l’hanno formata e il messaggio che desidera trasmettere attraverso le sue creazioni. Inoltre, ci svela i segreti dietro il suo libro “Mute. I monologhi di Eco”, condividendo ispirazioni e aneddoti che illuminano il suo processo creativo. Scopriamo insieme i temi ricorrenti nelle sue poesie e nei suoi lavori e cosa riserva il futuro per questa eccezionale artista. Un’occasione imperdibile per avvicinarsi all’universo poetico di Lucia Longo e trarre ispirazione dalle sue parole.
Come è iniziato il suo percorso artistico e poetico?
Il mio percorso poetico è iniziato a nove anni come via di fuga dalla solitudine. Tenevo un diario per esprimere emozioni e pensieri, specialmente dopo che le mie sorelle maggiori hanno lasciato casa per gli studi.
Quali sono state le principali influenze nella sua crescita come artista e poetessa?
Le principali influenze derivano dagli studi, dalle letture e dalle esperienze di vita. Mio padre, innamorato della cultura e delle arti, mi ha trasmesso curiosità e amore per il sapere. Inoltre, gli incontri con altri artisti e il percorso di studi letterari hanno arricchito la mia sensibilità poetica.
Ci può parlare del suo libro “Mute. I monologhi di Eco” e di cosa l’ha ispirata a scriverlo?
“Mute. I monologhi di Eco” è un progetto che include monologhi, poesie e fotografie sul tema del trauma da abuso, ispirato dal mito di Eco e Narciso. È un grido di denuncia e speranza per la guarigione e la rinascita, nato dall’intreccio di esperienze personali e studi sul counseling e la comunicazione.
Qual è il messaggio principale che vuole trasmettere attraverso le sue opere?
Il mio messaggio è offrire uno spazio di riconoscimento e solidarietà. Le mie opere cercano di mostrare che non siamo soli nelle nostre sofferenze e invitano a trovare comunanza e conforto nelle parole.
Come integra la sua esperienza personale e le sue radici calabresi nelle sue creazioni artistiche?
Integro la mia esperienza personale e le mie radici calabresi usando il dialetto calabrese nelle poesie. Questa lingua esprime emozioni profonde e connessione con la natura, mantenendo vive le tradizioni e il legame con la mia terra.
Quali sono i temi ricorrenti nelle sue poesie e nelle sue opere d’arte?
Un tema ricorrente nelle mie poesie e opere d’arte è l’amore. L’amore, per me, non è un concetto ideale, ma un campo di relazioni umane con tutte le sue contraddizioni. Cerco di esplorare le emozioni più profonde e complesse dell’animo umano, andando oltre la superficie.
Quali sono le sfide più grandi che ha affrontato nel suo percorso artistico e come le ha superate?
Le distanze sono state la mia sfida più grande. Ho trovato la mia comunità artistica lontano dalla mia regione, il che ha richiesto sforzi, sacrifici e risorse. Partecipare a eventi lontani e conciliare tutto con il mio lavoro di insegnante non è stato facile, ma il grande amore per la mia arte mi ha spinto a farlo.
Ha qualche aneddoto o esperienza particolare che le piacerebbe condividere con i nostri lettori?
A nove anni, scrissi la mia prima poesia e conobbi Antonio De Rose, un poeta che ha avuto un ruolo speciale nella mia vita. Molti anni dopo, lo ritrovai per caso in Toscana e trascorsi del tempo con lui, un’esperienza che ha arricchito il mio percorso artistico.
Quali sono i suoi progetti futuri e cosa possiamo aspettarci dalle sue prossime opere?
Sto presentando il mio ultimo lavoro e ho progetti per partecipare alla Biennale del Libro d’Artista. Inoltre, intraprenderò un viaggio in Giappone ad aprile, che sarà fonte di grande ispirazione. Intendo riprendere la mia attività legata all’arte postale, alla mail art e alla poesia di strada.
Che consiglio darebbe ai giovani artisti e poeti che desiderano seguire un percorso simile al suo?
Consiglio di essere autentici e fedeli a se stessi, di non temere il giudizio altrui e di ascoltare i feedback. Leggere molto, osservare il mondo con curiosità e trovare la propria voce. Costruire relazioni e condividere il proprio lavoro è importante. Ricordare che la creatività è un viaggio, non una destinazione, e abbracciare ogni fase del percorso con entusiasmo.
L’intervista con Lucia Longo ci ha offerto uno sguardo profondo nel suo mondo poetico e artistico. Attraverso le sue opere, Lucia trasforma esperienze personali e radici culturali in arte, creando uno spazio di riflessione e connessione. Il suo libro “Mute. I monologhi di Eco” è un potente grido di denuncia e speranza. Guardando al futuro, Lucia continua a ispirare con nuovi progetti, come la Biennale del Libro d’Artista e un viaggio in Giappone. Il suo consiglio ai giovani artisti di essere autentici e di abbracciare ogni fase del loro percorso creativo è un messaggio di incoraggiamento prezioso.
Ringraziamo Lucia Longo per aver condiviso con noi il suo universo artistico e non vediamo l’ora di scoprire le sue prossime creazioni.
Luca Martire


