“Un viaggio che ti cambia la vita. Dopo non sei più lo stesso…“

Prospero Mazza, 42enne originario di Fiumefreddo Bruzio, 12 anni fa ha lasciato la Calabria e si è trasferito a Zurigo per lavoro. Quando può ritorna sempre nel suo paese, ma quest’anno ha deciso di farlo in un modo alternativo…
Spinto dalla passione per l’avventura si è messo in sella alla sua bici ed è partito. Destinazione: Fiumefreddo Bruzio, dove vive ancora oggi sua nonna.
“Per noi Calabresi fuori sede il rientro a casa è molto speciale, pieno di emozioni. Abbiamo sempre fretta di arrivare, non vogliamo perdere tempo. Arrivare e basta, l’unica cosa che conta.
Questo è stato uno dei motivi che mi ha portato a riflettere. Il lavoro, il consumismo, le nuove tecnologie, tutta la società e l’intera vita sembrano votati al tempo che non basta mai, a una frenesia che poi sostanzialmente è solo mentale, ma che ci condiziona nel non vivere il presente.
Come se i minuti che passano sono tempo sprecato, se in quel momento non stiamo facendo qualcosa di costruttivo. E questo è relativo. L’unica verità è che i minuti che passano sono tempo che non riavremo più. E questo è oggettivo. Come impiegare questo tempo è il vero valore, è oro che non ha prezzo.
Volevo godermi tutto il viaggio, vedere l’Italia in modo diverso, ammirarla in bici, guardarla da vicino, lentamente, non da un finestrino di un treno o un aereo. Attraversarla fisicamente immerso in tutta la sua bellezza. Così volevo “investire” il mio tempo.
Il mio viaggio è iniziato il 18 aprile da Zurigo; ho pedalato per 17 giorni, percorrendo 1700km per poi arrivare a Fiumefreddo Bruzio, dove mi aspettavano parenti e amici.
Il giorno della partenza ero molto teso e agitato, ma più pedalavo e più ero felice. Ho vissuto un’esperienza unica e indimenticabile, di quelle che ti cambiano dentro e quando arrivi non sei più lo stesso.
Un viaggio fatto di montagne, mare, fiumi, città, paesi, strade vecchie, strade nuove, persone che non incontrerò forse mai più. E poi l’arrivo è stato unico e bellissimo; perché non solo ero riuscito nell’impresa che mi ero prefissato, ma ho scoperto quanta gente ha creduto in me, in quanti hanno seguito le mie storie sui social: i parenti, gli amici di una vita, altri che nemmeno conosco ma che casualmente hanno saputo cosa stessi facendo e si sono “uniti” virtualmente al mio viaggio, facendo il tifo per me. Ci sono tante persone che mi vogliono bene, un bene sincero.
Dedico questo viaggio a mio nonno che tanti anni fa ha lasciato la Calabria, ma anche a tutti i calabresi emigrati che quando ritornano, proprio come me, sono felici di tornare.“
Complimenti Prospero, anche da parte nostra. Qui qualche scatto del suo viaggio:


